Come potrebbe cambiare la politica del food dopo le elezioni USA
L’appassionante testa a testa alle ultime elezioni politiche USA è stato seguito con particolare interesse da un nutrito pubblico, tra questi tutti coloro che, durante la presidenza Trump, in qualche modo sono stati colpiti dalle “guerra dei dazi” tra Unione Europea e Stati Uniti d’America.
In particolare le tariffe doganali (fino al 25% del valore prodotto) hanno colpito le esportazioni di cibo e bevande Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro su prodotti come alimentari di grande pregio e richiesta come Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello.
Ora l’auspicio invocato da più parti, Coldiretti e Consorzio Grana Padano tra gli altri, è che col nuovo corso si possa riprendere un dialogo che possa consenta di ripristinare l’export dei prodotti italiani in gran parte rallentato se non sospeso in questo periodo, in modo che possano beneficiarne anche i consumatori Usa che apprezzano particolarmente i prodotti alimentari Made in Italy.
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